Irene of Boston
Giugno del 1914 a Boston, in un vecchio cantiere posto nell'immediata periferia della città , proprio sul fiume Trent, si stava per varare la barca che, in futuro, avrebbe reso famoso il nome della città dove era stata costruita:
IRENE OF BOSTON. Lunga 21 metri, (senza considerare gli oltre 3 mt. della sporgenza da poppa, del boma della mez- zana), larga 4,50, con un pescaggio di 2,50 mt., un dislocamento di 35 tonnellate, era, come tutte le barche di quel tipo, costruite in quella epoca, completamente priva di motore. Appena finiti gli ultimi ritocchi che avrebbero permesso a IRENE di arrivare, per la prima volta, dallo scalo fino al suo elemento naturale, si fecero salire a bordo i due uomini che avrebbero effettuato la manovra, chiamata la madrina per far infrangere la tradizionale bottiglia di champagne contro il mascone; ma, anzichè eseguire l'ormai classico rituale, la ragazza, figlia minore del maestro d'ascia che aveva costruito IRENE e che,quindi, aveva visto materialmente nascere e crescere la barca, si avvicinò alla prua e le diede un lungo e affettuoso bacio. Subito dopo,
IRENE OF BOSTON, scivolò dolcemente in acqua tra gli applausi delle maestranze del cantiere. Pochi giorni dopo venne trasferita a Lowestoft, porto nel mare del Nord, per essere consegnata a uno dei piloti che l'avavano acquistata.
IRENE OF BOSTON cominciò così la sua carriera di " Pilotship", in quel tremendo mare, che ogni giorno metteva a dura prova la sua robusta struttura. Durante tutto il periodo della grande guerra la barca dovette spesso arrivare fin quasi sotto le coste Olandesi per imbarcare il pilota sulle navi alleate e guidarle con celerità anche in caso di nebbia, sino a Lowestoft.
Nel 1929 fu acquistata da alcuni piloti di Brighton, nel Canale della Manica, dove rimase fino al 1934, quando fu notata da un giovane aristocratico londinese, che la acqustò per una cifra considerevole. Il nuovo proprietario effettuò nuove modifiche agli interni, istallando per la prima volta il motore. I lavori durarono quasi due anni e IRENE OF BOSTON ri- prese il mare, nella sua nuova veste di jacht d'altura, nell'estate del 1936. Allo scoppio della seconda guerra mondiale venne trasferita, per timore che rimanesse colpita in uno dei frequenti bombardamenti, in un tranquillo porto del Nord della Irlanda dove rimase fino al 1946, utilizzata come rimorchiatore per i peschereggi e barche a vela. Nel Luglio del 1946, rientrava nel porto di Londra da dove era partita sei anni prima, per sfuggire alla follia della guerra. Il giorno del suo 40 compleanno, nel Giugno del 1954
IRENE OF BOSTON, venne acquistata da un ex capitano di Falmouth, in Cornovaglia, col quale compì un giro del mondo che durò sei anni. Partita dall'Inghilterra nel 1954, con a bordo il capitano sua moglie e i suoi tre figli, diresse per l'isola di Madeira, entrando poi in Mediterraneo dove girovagò sino alla fine del 1956; quindi attraverso il Mar Rosso, raggiunse Aden, Karachi, Bombaj,Colombo,Singapore, dove trascorse il Natale del 1957; proseguì per il Borneo settentrionale, attravesò l'Oceano Pa- cifico, fino alle isole Marchesi, e nel Febbraio del 1959 arrivò a San Francisco, dove restò ferma 5 mesi per essere rimessa in ordine e rifarsi quasi tutto il corredo di vele. A fine Luglio dello stesso anno riprese il mare e attreversò il Canale di Panama, raggiunse, in tempo per potervi fe steggiare il Natale, l'isola di Haiti. Vacabondò nel Mar Delle Antille sino alla fine di Aprile del 1960, per poi far vela verso New York, da dove, il 20 Sett. del 1960 salpò alla volta del porto di Falmouth per giungervi, ormai quasi cinquantenne, 35 gg dopo. Questa affascinante avventura fà entrare IRENE OF BOSTON nell'Olimpo delle grandi barche che appartengono alla storia della navigazione a vela oceanica e fa capire a noi, moderni figli della plastica e dell'alluminio che cosa significa una volta costruire una vera BARCA. Dal rientro del giro del mondo, se ne perdono le traccie fino al 1969, anno in cui la troviamo a Malta, con proprietario e bandiera americana, attraccata nel porto di La Valletta. Le sue luci di via di ottone e petrolio, lo scafo di robusta quercia inglese, le sue classiche linee d'acqua sono sempre oggetto di ammirazione da parte di chiunque la veda cullarsi elegantemente nelle acque dovunque essa arrivi. Nonostante la veneranda età
IRENE OF BOSTON, non ha perso la certezza di essere sempre affascinante, essa ha il potere di trasmettere a chi la vede la piacevole
sensazione di essere in pace con la propria anima. Magia di un nome Omen nomen, dicevano i latini, e Irene, infatti vuol dire pace. Nel 1971 IRENE OF BOSTON venne in Italia, esattamente a Napoli, acquistata da un ufficiale della Nato che l'adoperò per portare la famiglia e gli amici a tra- scorre le vacanze a Capri e a Ischia; ma, 5 anni dopo l'ufficiale, trasferito in Germania la rivendette ad un simpatico navigatore genovese che la impiegò oltre che per abitarci, per fare del "charter" estivo lungo le coste della Calabria e della Sicilia. Ma alla fine dell'estate del 1981 il suo nuovo proprietario, decise di trasferirsi in Giappone, e non avendo denaro sufficiente per arrivarci con Irene, fu costretto a venderla. Successivamente IRENE OF BOSTON, è stata acquistata da un gruppo di ragazzi, che affascinati dalla sua antica bellezza e dalla sua romantica storia, hanno costuito una Società , la Siddharta Yacht Center S.a.S., per poterla gestire in modo tale da farla conoscere al maggior numero possibile di appassionati di
mare e di vela.
Oggi risiede in disuso a Pozzallo attraccata in un posto chiamato "La Balata", dove anticamente era porto di commercio, con antichi
cantieri navali che costruivano barche dello stesso genere.