14 luglio 2016

Quando non c'era malizia..


di Giusepe Galfo


Quanti di noi da piccoli 
scappava di fare pipì  durante il gioco ci si metteva in un angolino ... allora non c'era malizia tra bambini /a
Ripercorro vicoli e cortili della mia infanzia..tutto sembra rimasto intatto..il tempo qui si è fermato.
Guardo i miei passi lenti che per incanto diventano quelli di un bambino sudato che corre..scarpe consumate..faccia sporca di nero e sudore.."un bambino tranquillo.."
Nascosto.. tra gli angoli di mura ammuffite..adornate di profumi di menta e basilico ..è pronto a una delle sue.
Tra le vittime preferite la cara "Ronna Sarina" che puntualmente mi accusava di avergli sporcato "u strattu stisu o suli" e mia madre ovviamente gli credeva.." ora viri..appena 
veni u ta patri"
Con occhi pietosi andavo a chiedere scusa 
alla signora
" nun u fazzu ciù".
Per ricambiare ai biscotti ricevuti..gli facevo la pipì davanti la porta di casa..
mi sembrava giusto...non si fa la spia.
Ritorno in me al saluto di una vecchietta 
" ciau pippuzzu a ciù ti facisti uomunu"
...Ronna Sarina...sempre uguale guance rosse comu o "strattu ca stirava o suli"...con un tenero sorriso richiude la porta e 
un pensiero mi assale...

e no Pippuzzu che vorresti fare..."a ciù ti facisti uomunu."


10 luglio 2016

" M/n Andrea C " Costa Armatori S.p.A.



" M/n Andrea C "



(ex-Ocean Virtue-1941) fu praticamente ricostruita a Genova nel 1946 con una stazza di 7.800 t. e battezzata con il nuovo nome 
nel marzo 1948. 
 Partì per il suo primo viaggio il 26.6.48 
con destinazione il Brasile e il Plata. 
 Nel 1959 subì radicali trasformazioni a Genova, cambiò i motori e persino la prua e la sua lunghezza raggiunse i 142 metri. 
Con il nuovo shape ritornò a navigare verso il Plata per tutti gli anni ’60. 
 Nel dicembre del 1970 fu sottoposta ad importanti lavori strutturali di ammodernamento e di condizionamento in tutti i locali e 
la sua nuova stazza fu portata a 8.604 t. 
 Rimase prevalentemente in Mediterraneo per tutti gli anni ’70.
 Portò a termine la sua ultima crociera nell’ottobre 1981 e fu quindi messa in disarmo.
 Fu demolita a La Spezia nel 1983.

05 luglio 2016

Pozzallo vista dal Mare...Pozzallo nella storia


Operazione HUSKY

di 
Anna Giorgio Pumillo


La mattina del 10 luglio 1943 una grande flotta era arrivata 
sulle nostre coste,
da Pozzallo alla Marza decine 
di navi e mezzi da trasporto erano intenti a sbarcare
armi e soldati. La più imponente operazione per la liberazione dell’Europa finora effettuata dalle forze Alleate contro quelle dell’Asse, chiamata HUSKY.
Programmata in segreto, le basi di partenza delle squadriglie navali furono Egitto, la Tunisia e Malta,vi presero parte soldati Americani, Inglesi, Australiani e Canadesi .
Con al comando il generale Eisenhower (futuro presidente americano) lo sbarco fu attuato nella Sicilia meridionale, da Licata a Siracusa.Dopo notevoli discussioni e contrasti fra gli alleati.
Parteciparono alle operazioni circa 160.000 soldati 400 aerei da combattimento e da trasporto, 285 navi da guerra, 2 portaerei e 2775 unità da trasporto per le truppe.
Era tutto imponente come mai si era visto fino ad allora, furono impiegati per la prima volta i DKW, camion anfibi a sei ruote, e LST mezzi da sbarco per carri armati che scaricavano direttamente a terra il carico e i soldati, le spiagge in pochi minuti quella mattina pullulavano di mezzi e di uomini.
 La flotta si era riunita al largo di Malta la sera del 9 luglio, le navi erano al comando dell’ammiraglio Cunningham . 
Quella sera il canale di Sicilia era attraversata da una grande perturbazione, vento e mare con altezza delle onde di tre metri consigliavano di rimandare lo sbarco, ma il comando conscio del rischio che la flotta fosse scoperta dai tedeschi,ordinò lo stesso l’inizio delle operazioni. Gli italiani quella sera a causa del tempo avevano allentato i servizi di sorveglianza sulla costa, erano convinti che mai con quel tempo il nemico potesse sbarcare. Quando i primi alianti lanciati dagli inglesi e dagli americani arrivarono sul territorio trovarono un sistema di avvistamento inefficiente. Le telefonate intercorse fra i vari comandanti segnalavano migliaia di paracadutisti in ogni parte delle province di Ragusa e Siracusa. Era stato il vento che con la sua forza aveva spinto gli alianti fuori dalle zone previste per gli atterraggi ingannandoli. Tutto questo scombussolò i piani di difesa, 
seppur numerosi le postazioni e i soldati erano male armati .
Ordini contrastanti e inutili permisero ai paracadutisti di attestarsi nei vari centri da Gela a Biscari a Comiso ad Avola testa di ponte per lo sbarco della mattina seguente.
Pozzallo quella notte era pressocché deserta, giorni e giorni di bombardamenti continui avevano sfinito e convinto la gente ad abbandonarla. Era il periodo dello SFOLLAMENTO, la popolazione si era sparsa nelle campagne del modicano e dell’ispicese, altri si erano spostati a Modica, città risparmiata dai bombardamenti.
Erano stati mesi duri per tutti, imperversavano fame e miseria, non vi erano giovani, la farina si trovava solo al mercato nero a prezzi elevati, non c’era corrente elettrica nè petrolio per i lumi, si cucinava con le frasche perché mancava il carbone.
Chi poteva fuggì in campagna con i carretti, ospiti in masserie o alla marza nei palmenti o nei pagliai, si mangiava quando si poteva tutto il commestibile, 
carrubbe comprese infornate o crude.
In paese rimasero solo le truppe che lo presidiavano e poche famiglie di poveri cristi abbandonati. I bastimenti erano stati militarizzati o affondati,
le barche da pesca e le paranze si travavano alla marza al riparo. 
I primi colpi di cannone provenienti dalle navi danneggiarono le postazioni della costa, le truppe italiane constatato la soverchiante forza nemica dopo vari scontri si dileguò all’interno. I militari della 7 armata del generale americano Patton sbarcarono sulle spiagge di Santa Maria e della marina marza raggiungendo Pozzallo ed Ispica quello stesso giorno.
Si combattè a Gela furiosamente per giorni, ma anche a Biscari e nella piana di Catania, gli italiani e i tedeschi dimostrarono coraggio e abnegazione ma non bastò. In 39 giorni tutta la Sicilia fu liberata,
Messina dopo intensi combattimenti si arrese. 
I soldati alleati ovunque furono accolti dalla popolazione come liberatori, con entusiasmo . Vennero distribuiti generi di prima necessità e medicinali. Allo sbarco avevano partecipato eroicamente soldati di origine siciliana che fecero da interpreti. Ai soldati che consentirono la liberazione della nostra terra 
dall’oppressione totalitaria andarono i segni della riconoscenza eterna.




Biagia - Silvana ❤ La Storia di Pozzallo_3 Silvana La Pira_3

                         - Silvana La Pira -

anticamacina

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