25 dicembre 2015

BUON NATALE ...






(la ricordate?)

 Natali
 Vinni u Natali di lu Bamminieddu
 Scinniu n'terra lu figghiu ri Diu
 Senza vistiti ca peddi r'incoddu pi tuttu u munnu la paci purtau
Dormi biatu lu Bamminieddu
 Al'latu lu oi e lu sciccareddu
 Supra la pagghia riposa Maria Giuseppi e svegliu ca li talia.
 Stancu ri sonnu e senza mangiari s'inginucchiau e si misi a priari.
 N'celu appariva na stidda cumeta c'alluminava la rutta Riali
 Ntornu si vistinu ranni fucati
A capu testa li re priurati.
 Poi s'intisi luntanu na uci
 Prestu curriti, purtati lu luci
 Purtati latti, cuperti e lu mbru Faciti prestu, nasciu Gesu.


A tutti gli amici/e
veri e virtuali
Auguro un felice e sereno
Buon Natale
a voi e famiglie



23 dicembre 2015

" Bari "




La città è caratterizzata da un clima mediterraneo (o, secondo la classificazione di Köppen, clima temperato delle medie latitudini), con inverni miti continentali (i primi freddi iniziano solitamente a novembre inoltrato) ed estati calde e asciutte. Le escursioni termiche sono contenute dall'azione mitigatrice marina, infatti il capoluogo, trovandosi sulla costa del basso Adriatico, è spesso interessata da venti a regime di brezza. Tuttavia la città nei mesi invernali è spesso influenzata dalle correnti fredde di provenienza nord-orientale balcanica e nord-occidentali provenienti dagli alti monti abruzzesi, che sporadicamente determinano precipitazioni a carattere nevoso anche a bassa quota: da ricordare le nevicate del 1987-1993-1999-2003 e 2007, in cui caddero mediamente sulla città circa 15 cm di neve. Le gelate notturne sono frequenti a causa delle temperature prossime ed in alcuni casi inferiori allo 0°. Le piogge, concentrate nei mesi invernali, sono caratterizzate da un regime estremamente variabile; nei mesi estivi vi è alternanza tra ondate di caldo torrido provenienti dal nord-Africa alternate da altrettante ondate di caldo umido provenienti dalle regioni ad est del bacino del basso mediterraneo. In contrapposizione alle ondate di caldo, vi sono giorni in cui soffiano venti settentrionali di maestrale, a cui possono associarsi nuclei di bassa pressione transitori che possono dar luogo a fenomeni temporaleschi tipici della stagione estiva, bruschi cali di temperatura e mare agitato.

22 dicembre 2015

" Milano "




Nell'ultimo secolo la città ha stabilizzato il proprio ruolo economico e produttivo, divenendo il maggiore mercato finanziario italiano; è inoltre una delle capitali mondiali della moda e del disegno industriale, e uno dei centri universitari italiani più importanti. Secondo "Top 20 Global Destination Cities" (Mastercard), nel 2013 risulta essere la città italiana con la maggior presenza di visitatori, e la dodicesima al mondo. Alle porte di Milano ha sede uno dei poli della Fiera di Milano, il maggiore polo fieristico d'Europa. Per questi motivi conquista il titolo di Città globale, classificandosi come l'unica città italiana nella lista delle Città Mondiali Alfa. Dal 1º maggio al 31 ottobre 2015 Milano ha ospitato l'Expo, con lo slogan «Nutrire il pianeta, energia per la vita»; per questa manifestazione è stato costruito un sito espositivo di 110 ettari nei pressi della Fiera di Milano. Milano era già stata sede dell'esposizione universale del 1906, sul tema dei trasporti.

21 dicembre 2015

" Firenze "

Galleria degli Uffizi


Il primo periodo del dominio dei Medici terminò con il ritorno di un governo repubblicano, influenzato dagli insegnamenti del radicale priore Domenicano Girolamo Savonarola (che fu giustiziato nel 1498 e che prima di morire lasciò un trattato sul governo di Firenze), nelle cui parole si ritrovano spesso argomenti che saranno oggetto di controversie religiose dei secoli seguenti. Gli accadimenti di quegli anni portarono ad una modifica del secolare ordinamento basato su governi consolari e potestarili. Un altro personaggio importante fu Niccolò Machiavelli, le cui indicazioni per il governo di Firenze da parte di una figura forte sono spesso lette come una legittimazione delle tortuosità e anche degli abusi dei politici. Il 16 maggio 1527 i fiorentini estromisero nuovamente i Medici - riportati al potere dagli spagnoli nel 1512 - e ristabilirono una repubblica. Galleria degli Uffizi Rimessi al loro posto per la seconda volta nel 1530, con il sostegno sia dell'Imperatore sia del Papa, i Medici diventarono nel 1537 duchi ereditari di Firenze, conquistarono la Repubblica di Siena nel 1555 sempre con l'aiuto imperiale e Montalcino nel 1559, arrivando a governare due Stati: lo Stato "Vecchio" di Firenze e lo Stato "Nuovo" di Siena, separati nelle strutture politiche ed istituzionali, ma riuniti nell'unica persona del Sovrano. Questa situazione fu poi sancita nel 1569 con la creazione del titolo di granduchi di Toscana (dignità mai esistita prima di quel momento in Italia).

19 dicembre 2015

" Genova "


Piazza De Ferrari


La piazza, intitolata a Raffaele De Ferrari, duca di Galliera, uomo politico e banchiere, ha una forma irregolare, dovuta a successivi interventi urbanistici, che hanno determinato l'accorpamento di due aree contigue, urbanisticamente differenziate, come evidenziato anche dai diversi stili architettonici degli edifici. Occupa una superficie complessiva di circa 11.000 m². Piazza De Ferrari si apre su via Dante, l'arteria al termine della quale sorge il grattacielo Piacentini L'aspetto attuale della piazza prende forma nei primi due decenni del Novecento, con la realizzazione delle tre vie che vi convergono da levante, via XX Settembre (1892-1901), via Dante e via Petrarca (1901-1915), e dei quattro grandi palazzi in stile eclettico, sedi di aziende e istituzioni, edificati tra il 1899 e il 1923 nell'area ottenuta dallo sbancamento del colle di S. Andrea. A questi si contrappone, sul lato opposto, il profilo neoclassico degli edifici realizzati nella prima metà dell'Ottocento da Carlo Barabino in quella che era l'antica piazza San Domenico: il teatro Carlo Felice (1827) e il palazzo dell'Accademia Ligustica (1831). Come gazza in posa su un cavo dell’alta tensione, l’antichissima chiesa (le prime notizie nel 972) spezza il ritmo veloce della city ed è brezza rigenerante per le ossa. Pochi passi e alle spalle sale la scalinata del ponte Monumentale, il gigante in marmo con la pancia vuota. Visite guidate consentono di raggiungere le viscere del ponte e improvvisarsi speleologi lungo i passaggi sotterranei della città, sino alla zona sotto il parco dell’Acquasola… Ad attendere là sotto per oltre quattrocento anni ci sono diecimila scheletri in una bara di pietra e malta, testimonianza della terribile peste che nel 1656 decimò la popolazione genovese, ma anche i bastioni dell’antica cinta muraria.

15 dicembre 2015

" U Muzzuru " < IL Vericello > - Pozzallo nella storia






Dove si trovava ... e a cosa serviva? 
 l'esperto Dott. Peppuccio Ammatuna ha scritto: "Si trovava alla Valata.
 Saldamente ancorato alle rocce,ed azionando il fuso centrale con dei pali posti a 90° l'uno dall'altro, pali che venivano fatti ruotare con l'impiego di molte braccia,il fuso centrale ruotando avvolgeva un grosso cavo la cui estremità era fissata alla invasatura su cui era stato fatto poggiare in acqua lo scafo (bastimento,peschereccio) che si voleva tirare in secca.
 Il suo nome dialettale era "Muzzuru"...."

04 dicembre 2015

" I NUOVI AISCOZ "




  
La storia di come nacquero le prime band di questa nuova Era musicale nel nostro piccolo paesino della Sicilia, Pozzallo. 
In particolare la storia di uno di questi gruppi musicali che in quei tempi si spartivano la scena musicale della nostra città, cioè gli “AISCOZ”, andando ad intervistare direttamente la loro chitarra solista, Giovanni Susino.
Come nacque la decisione di formare un gruppo musicale, chi eravate i componenti e cosa significava il nome della band? – All’inizio degli anni sessanta, dopo la scuola media, studiavo presso l’Istituto commerciale aziendale di Ragusa, viaggiando con il treno come molti studenti di Pozzallo pendolari . – Alla stazione di Pozzallo c’èra la coincidenza di due treni (le littorine), uno andava verso Ragusa e l’altro verso Siracusa e quindi, per tutti noi, studenti che studiavamo a Ragusa o Siracusa, la stazione ferroviaria, alle sei di mattina, diventava anche un luogo d’incontro. 
Così feci la conoscenza di tre ragazzi: Giovanni Zacco che studiava presso l’Istituto industriale di Siracusa, Angelo Zocco che frequentava l’Istituto d’arte di Siracusa e Calogero Scala che frequentava l’Istituto professionale per meccanici navali, sempre a Siracusa. – Questi tre ragazzi avevano comprato chitarre elettriche (le prime che si vendevano dalle nostre parti), e batteria con l’intenzione di formare un complesso musicale. – Quindi venuti a sapere che anche io strimpellavo la chitarra (non avevo ancora la chitarra elettrica ma una normale acustica che avevo comprato in un negozio di Ragusa per dodicimila lire nel 1963), mi chiesero se anche io volevo far parte di questo gruppo, dopodicchè contattammo una quarto elemento e cioè, Michele Parisi che suonava la fisarmonica. – Così si formarono gli “AISCOZ”, il cui nome era semplicemente il risultato del minimo comune multiplo dei nostri cognomi. Il nostro cantante era Martino Sansone, oggi pittore famoso, e il suo cavallo di battaglia era “Granada” che all’epoca cantava Claudio Villa. Egli aveva, e forse ha ancora oggi, una gran voce da tenore e quando cantava dava un vero spettacolo per la potenza di essa . 
– Quando Martino, per motivi di lavoro, emigrò negli USA, il suo posto lo prese Salvatore Tiralongo che, ancora oggi, si fa apprezzare per le sue esibizioni durante i matrimoni e il suo cavallo di battaglia era la canzone di Little Tony “Riderà” e “Nel sole” di Albano.
– Dopo qualche tempo il batterista Scala e il fisarmonicista Parisi furono sostituiti da Guglielmo Incatasciato e Pinuccio Colombo, così formammo i “nuovi AISCOZ”.
– Quali canzoni e generi musicali suonavate maggiormente?
– Poiché suonavamo per lo più per allietare i matrimoni, dove agli invitati piaceva ballare, il nostro repertorio variava dai brani di liscio, mazurka, valzer, tango ecc. ai brani di cantanti e gruppi che andavano di voga in quegli anni sessanta, come rock n’ roll, boogie importati dagli USA, Inghilterra e Francia e brani dal Festival di Sanremo e Cantagiro. 
– Tanto per citarne alcuni: “il tuo bacio è come un rock”, “Cuore matto”, “Deborah” e canzoni di gruppi come gli Equipe84, The Rockes, I Camaleonti, I Giganti, I Pooh, Mal and the primitives, etc.
– Ricordi un evento o un esperienza particolare del gruppo? – Eventi particolari c’è ne sono stati parecchi. Abbiamo partecipato ad un concorso organizzato dalla Cisl di Modica alta, classificandoci al secondo posto, eseguendo un’inedito “Aiscoz”, genere “shake” di moda in quegli anni .Un altro evento, per noi importante, è quello di aver suonato in Piazza delle Rimembranze a Pozzallo inaugurando la prima sagra del pesce, manifestazione che tutt’ora continua. 
E poi suonavamo molto a Marina di Modica ove, in quegli anni di boom economico, erano sorti due Night clubs ed era frequentata da molti turisti Tedeschi .
- Come era il vostro rapporto con le altre band e soprattutto con l’allora gruppo “di punta” i Black Stones? 
– Noi siamo stati il primo gruppo musicale costituitosi in maniera molto formale e con il nome. 
In quell’epoca si può dire però che c’èrano dei bravi musicisti che si riunivano e suonavano insieme, i Black Stones ed altri gruppi che sono venuti contemporaneamente a noi. 
Il nome Black Stones, a quel che ricordo, era attribuito ai primi due componenti del gruppo. 
– La differenza fra noi e i B.S., consisteva nel fatto che noi facevamo tutto da soli nel nostro ambito, mentre i B.S. avevano l’aiuto di due persone che gli facevano da impresari, comprando l’amplificazione e provvedendo ai contatti con i proprietari dei locali, ma con questo non voglio togliere assolutamente il merito di un ottimo chitarrista che era a quell’epoca Riccardo Scala e di bravo cantante che era Pietro Zisa.
Un grazie di cuore a Giovanni Susino; ci ha permesso di rivivere un momento importante quale quello della nascita di una delle prime band pozzallesi, che ha probabilmente spianato la strada a quelle odierne, ma che soprattutto ha fatto sì che lo rivivesse di riflesso chi fino ad oggi non ne aveva avuto modo.

 Marranzano

03 dicembre 2015

(Stazione Ferroviaria) - Pozzallo nella storia



Stazione di Pozzallo e la vecchia locomotiva a vapore







La stazione di Pozzallo entrò in servizio il 23 dicembre 1891,
 all'attivazione del tronco ferroviario da Noto a Modica.


Stazione Pozzallo anni '50... molto bella



La vecchia Littorina


02 dicembre 2015

"I PRINCIPI VERDI "





















I PRINCIPI VERDI

 Salvatore Baglieri (batteria), Giovani Abbate (basso), Angelo Di Martino (chitarra), davanti Natale Livia (chitarra) e, non compare nella foto, Giuseppe Colombo (tastiere, fisarmonica) I Principi Verdi, nome scelto casualmente, nascono nel 1965 a Pozzallo (RG). A voler formare il complesso sono Salvatore Baglieri (batteria) e Natale Livia (chitarra), ai quali si affiancano, Giovani Abbate (basso), Angelo Di Martino (chitarra) e Giuseppe Colombo (tastiere, fisarmonica), tutti studenti dell’Istituto Tecnico Nautico di Pozzallo. Il repertorio, formato da brani del momento ma anche da canti popolari siciliani, viene provato e messo a punto in un locale confinante con la casa di Baglieri. I Principi Verdi suonano principalmente nelle feste di piazza organizzate dalle varie Pro Loco locali, nelle cresime e nei matrimoni, qualche partecipazione in manifestazioni organizzate nei teatri della zona e anche nel ristorante/pizzeria Le Alghe di Marina di Modica (RG), nel dancing del ristorante Ippocampo di Pozzallo, nel ristorante sotto la Torre Cabrera di Pozzallo, uno a Modica Alta e altri. La strumentazione viene trasportata sul tre ruote Ape della Piaggio di proprietà di un venditore di bibite. Il complesso si scioglie nel 1969 quando tutti i componenti, con varie mansioni, iniziano a lavorare per varie compagnie marittime.







formato dai componenti:
Pinuccio Colombo (Pianola) 
Salvatore Baglieri (batteria)
Angelo DI Martino (chitarra solista) 
Natale Livia (chitarra ritmica)
Giovanni Abbate (chitarra basso)
I

01 dicembre 2015

" THE BLACK STONES "


I “ BLACK STONES”


Agli inizi degli anni sessanta, complice lo straordinario successo mondiale dei “BEATLES”, in Italia si sviluppò la beat mania.

L’arrivo dei primi dischi dall'Inghilterra rappresentò un fenomeno dalle dimensioni inaspettate, che rivoluzionò i costumi e la musica tradizionale.

Le loro canzoni furono tradotte, persino il modo in cui vestivano si diffuse rapidamente, creando il presupposto per la nascita di numerosi complessi di giovani che iniziavano a suonare.


Nelle maggiori città si inauguravano appositi locali; nel 1964 l’Equipe 84 divenne il gruppo che incarnava maggiormente questo stile.


Il successo riguardò anche i Camaleonti, i Giganti, i Pooh, i Dik Dik, i Nomadi. Tale periodo caratterizzò anche l'ascesa di talentuosi solisti quali Patty Pravo e Caterina Caselli. 

“Sognando la California” e “Ragazzo triste” di Patty Pravo scalarono velocemente le classifiche.

Nel 1965 il gruppo inglese si esibì nel nostro Paese, riscuotendo un eccezionale successo e imponendo dei nuovi canoni, non solamente limitati allo spettacolo.


Il nuovo modo di concepire la musica indusse a parlare di amore, di fiori, di libertà.


I “Black Stones” inaugurarono significativi percorsi di avanguardia come il "rock".


I componenti furono 
Pietro Zisa, chitarrista e cantante, Riccardo Scala, chitarra solista e cantante, 
Piero Susino basso, 
Angelo Santaera batterista, 
Giovanni Lutri tastierista.

Immediatamente invitati ad esibirsi d'estate, nei vari appuntamenti della costa iblea, si resero protagonisti a Marina di Modica, alla Tavernetta Oasi, alla Birreria dei Portici e alle Alghe.


Nel 1967 allietarono numerose serate pozzallesi sia alla villa comunale, teatro di feste danzanti, sia in piazza Delle Rimembranze in occasione della festa di San Giovanni Battista.


A Modica Alta, presentati da Turi Ferro, attore di successo catanese, vinsero un prestigioso trofeo.


Dopo altre esibizioni in giro per i locali della provincia, vennero ingaggiati per una tournee a Malta. Si esibirono per due mesi con il celebre musicista olandese Peter Van Wood, rispettivamente a La Valletta e a Mosta.


Al rientro in Italia ripresero le serate con i concerti alla Colonia marina di Pozzallo e a Scicli.


Nel giugno 1968 il gruppo musicale si sciolse, in ragione del trasferimento di Zisa negli USA e della partenza per motivi di lavoro degli altri membri.


Nel 1979 il complesso riprese a suonare per alcuni anni. Si unirono Gianfranco Buscema, Angelo Di Martino e Lucio D’angelo.


I “BLACK STONES” rimarranno sicuramente nella storia per le emozioni che hanno trasmesso e per i brani mitici hanno saputo interpretare con maestria: Michelle, Yesterday, Imagine.


Giorgio Pumillo, febbraio 2018.




I Componenti del Gruppo:

 Pietro Zisa , chiarrista e cantante
Riccardo Scala ,chitarra solista e cantante
Piero Susino, Basso
Angelo Santaera,batterista
Giovanni Lutri, tastierista

Biagia - Silvana ❤ La Storia di Pozzallo_3 Silvana La Pira_3

                         - Silvana La Pira -

anticamacina

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