Piazza De Ferrari
La piazza, intitolata a Raffaele De Ferrari, duca di Galliera, uomo politico e banchiere, ha una forma irregolare, dovuta a successivi interventi urbanistici, che hanno determinato l'accorpamento di due aree contigue, urbanisticamente differenziate, come evidenziato anche dai diversi stili architettonici degli edifici. Occupa una superficie complessiva di circa 11.000 m². Piazza De Ferrari si apre su via Dante, l'arteria al termine della quale sorge il grattacielo Piacentini L'aspetto attuale della piazza prende forma nei primi due decenni del Novecento, con la realizzazione delle tre vie che vi convergono da levante, via XX Settembre (1892-1901), via Dante e via Petrarca (1901-1915), e dei quattro grandi palazzi in stile eclettico, sedi di aziende e istituzioni, edificati tra il 1899 e il 1923 nell'area ottenuta dallo sbancamento del colle di S. Andrea. A questi si contrappone, sul lato opposto, il profilo neoclassico degli edifici realizzati nella prima metà dell'Ottocento da Carlo Barabino in quella che era l'antica piazza San Domenico: il teatro Carlo Felice (1827) e il palazzo dell'Accademia Ligustica (1831).
Come gazza in posa su un cavo dell’alta tensione, l’antichissima chiesa (le prime notizie nel 972) spezza il ritmo veloce della city ed è brezza rigenerante per le ossa. Pochi passi e alle spalle sale la scalinata del ponte Monumentale, il gigante in marmo con la pancia vuota. Visite guidate consentono di raggiungere le viscere del ponte e improvvisarsi speleologi lungo i passaggi sotterranei della città, sino alla zona sotto il parco dell’Acquasola… Ad attendere là sotto per oltre quattrocento anni ci sono diecimila scheletri in una bara di pietra e malta, testimonianza della terribile peste che nel 1656 decimò la popolazione genovese, ma anche i bastioni dell’antica cinta muraria.
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