La zona tra Pozzallo e Santa Maria del Focallo, come accertato da Paolo Orsi, risultava abitata da contadini e pescatori già in epoca bizantina: l'archeologo trentino rinvenne lungo la costa compresa tra Pietre Nere e Santa Maria del Focallo alcuni ruderi , tra cui quello di un forno, risalenti al XII secolo.
Nel 1908 fu inoltre ritrovato in un terreno di proprietà del marchese (e in seguito podestà) Corrado Tedeschi un recipiente con all'interno 600 monete romane.
Circa 400 di esse furono trafugate, mentre le restanti 229 furono studiate da Orsi
che le datò tra il 72 e il 249 d.C.
Alla fine del XIX secolo fu ritrovata nella zona dello Scaro un'antica tomba messena, risalente alla terza guerra messenica e
appartenente ad un re.
Verso la fine del XIV secolo della zona compresa tra Capo Passero e Punta Regilione si interessò Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica.
Nella zona erano presenti dei magazzini in disuso, che Manfredi aveva intenzione di valorizzare per costruire un porto strategico per la rotta verso Malta. Tuttavia nel 1391 Manfredi morì e il progetto fu ripreso da suo figlio Andrea, che costruì un Caricatore, un complesso di magazzini che comprendeva pontili e scivoli per l'imbarco di merce (specialmente frumento)
sui velieri
I magazzini del Caricatore negli anni cinquanta
prima della completa demolizione
Caricatore: uno dei magazzini ancora esistenti, anni '90 - Dall'apertura sotto la finestra partivano i grandi "canaloni" di ferro, le "tremoje" (tremoggie). Consentivano di versare direttamente sulle barche di aleggio, che potevano comodamente addentrarsi nelle grotte, il frumento destinato all'imbarcazione. Dopo l'ultimo restauro, l'apertura è stata misteriosamente rimossa (vedi foto nei commenti). C'è da chiedersi chi sia stato l'artefice di tale scempio, capace di cancellare uno degli elementi imprescindibili del racconto storico del magazzino e di tutto l'antico porto.
Magazzini Caricatore "Pozzallo"
In seguito Martino I di Aragona ordinò l'invasione della Sicilia e mise a capo delle truppe Bernardo Cabrera che nel 1392 conquistò l'Isola e fece decapitare Andrea per alto tradimento; per premiarlo, il re aragonese lo nominò Grande Ammiraglio del Regno di Aragona e gli concesse il territorio della Contea di Modica. Cabrera ampliò il caricatore e costruì la piana dei fossi, una serie di fossati capaci di contenere migliaia di salme di frumento[4]. Quando morì, la contea passò al figlio Giovanni Bernardo Cabrera, che chiese l'autorizzazione per poter costruire una torre di difesa per difendere la zona dalle incursioni dei pirati, che solevano nascondersi nelle rade di Raganzino, Maganuco e Cala Brigantina; il Decreto di Erezione della Torre è datato 1429 ad opera di Tommaso Fazello, che attribuisce erroneamente la costruzione a Bernardo e non al figlio Giovanni Bernardo. La Torre del Pozzallo, in seguito denominata Cabrera, aveva mura esterne spesse due metri ed era lambita dal mare su un lato. Dopo la separazione da Modica, Pozzallo conobbe un decollo economico e commerciale, con la costruzione di alcune strade (la rotabile Pozzallo-Modica, la Pozzallo-Spaccaforno e la Pozzallo-Scicli, nonché, in territorio comunale, la via Scaro e il Lungomare Pietrenere e l'affermazione di alcune famiglie borghesi (i Pandolfi, i Giunta, gli Avitabile e i Polara-Tedeschi che controllavano le attività commerciali del comune
lL Caricatore era formato ,oltre dai pontili, da magazzini-depositi denominati "Zarbatana ".
I Chiaramonte , divenuti signori della Contea di Modica ( 1296-1392 ) ,furono i primi ad intuire che Pozzallo , con la sua ampia spiaggia e la sua posizione, poteva essere di strategica importanza per gli interessi della Contea e diventare un porto mercantile per la commercializzazione dei suoi prodotti verso Malta e verso altri paesi del Mediterraneo.
Nella parte di costa compresa tra la spiaggia Pietre Nere e la " Balata " fu costruito il
" Caricatore " un complesso formato
da magazzini
tutti edificati sulla costa , dove venivano convogliati i prodotti della contea
(carrube,grano,orzo,canapa,olio,formaggio e bestiame) e da una serie di pontili e scivoli, per l'imbarco dei prodotti sui velieri. Pozzallo ben presto divenne uno degli scali più importanti della Sicilia. Sotto i conti " Cabrera ", succeduti ai Chiaramonte nel 1392 , furono costruiti nuovi magazzini e un pontile per l'ormeggio dei velieri. Nel 1429 il " caricatore " divenne
" Regio Caricatore " .
Durante la querra mondiale i magazzini furono usati come dormitorio per 1200 prigionieri tedeschi.
Nel 1693 la Torre crollò in seguito ad un terremoto. Fu ricostruita applicando alcune modifiche al progetto originale. Oggi la torre è Monumento Nazionale, ed è riportata sullo stemma della città di Pozzallo. Per una questione estetica, alcune finestre originali sono state ricostruite totalmente attenendosi il più possibile alla forma originale.
L' iter travagliato dello stemma di Pozzallo è durato ben sette anni , dal 1931 al 1938.
Nel maggio del 1931 era stata chiesta la concessione di uno stemma costituito da una Torre quadrangolare d' argento in campo azzurro con una stella in alto a destra e con il motto " Secundus Ventis ". Tale stemma concesso nel maggio del 1933, non soddisfa tuttavia l'amministrazione comunale . Infatti, il 22 agosto 1934 il Podestà invia al prefetto una lettera con cui si chiede di inserire nello stemma una
goletta , posta accanto alla torre nel basso cantone destro o sinistro, perchè è la
goletta , simbolo del paese eminentemente marinaro , che spiega il motto
" Secundus Ventis " . Dopo tanti appelli e battaglie cartacei , viene accettata la richiesta di inserire la goletta nello stemma,
siamo nel 1936 . Nel 1937 viene riconosciuto al comune il diritto di far uso di uno stemma e di un Gonfalone .
Articolo tratto dal libro " Pozzallo città di mare ".
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