di Francesco Blandino
Don Miliu Amenta.
Pioniere dei cantieri navali, maestro d'ascia e, uomo sensibile dal portamento nobile.
Insieme al figlio Enzo, il suo cantiere, che poi non era altro che una grande rimessa in legno, sugli scogli della "Balata" o, se preferite, "Valata"
Il suo nome deriva dal fatto che i suoi scogli, discoscesi e levigati, la facevano sembrare una "valata ri mammuru" utile, per il varo di barche e bastimenti.
Ancora oggi è possibile vedere i solchi sugli scogli procurati dalle grosse cime dei velieri e, gli scambi di legno incastrati a ridosso di una piccola rimessa di pescatori.
Poco più distante, ferri arrugginiti di un vecchio pontile, spuntano dall'acqua a testimonianza di un passato ricco di storia e di ricordi.
Un pontile che era il punto di imbarco di mercanzia sui bastimenti.
Così come più avanti di qualche centinaio di metri, un' altro rudere in pietra testimone di un'altro imbarcadero a ridosso dei "maiazze' ora, istituto nautico.
Don Miliu è stato anche un punto di riferimento per tanti ragazzi che volevano imparare l'arte nel sapere costruire o, riparare un'imbarcazione.
La sua mitica vespa bianca era un simbolo, un biglietto da visita.
Se la vedevi al cantiere, lui era là ha lavorare in caso contrario, ripassavo più tardi.
Non c'era bisogno "ri spiare se c'era o no'.
Pozzallo, questo è un mio personale pensiero, dovrebbe ricordare Don Miliu, con una stele sul posto dove sorgeva il cantiere considerato che, la zona sarà interessata ad una riqualificazione.
Personaggi come Don Miliu Amenta sono da esempio per le nuove generazioni e ricordi per coloro che l'hanno conosciuto apprezzandone le sue qualità umane.