di Antonio Carmelo Monaca
Tanti anni fa un piccolo prete ebbe l'ardire di chiedere al potente cardinale Siri, arcivescovo di Genova, una reliquia.
Si trattava di una richiesta importante.
Il piccolo prete chiedeva una reliquia, anche piccola, per la sua Comunità Parrocchiale.
Forse anche per il sostegno di un altro prete pozzallese, un frate in ottimi rapporti con la Curia genovese, p. Tarcisio Bellaera o.f.m. e dello zio mons. Matteo Gambuzza, quella reliquia fu donata.
Da Mira (Grecia) a Genova, ad opera del crociato Guglielmo Embriaco, fino a Pozzallo.
Dall'urna che contiene le reliquie del corpo di San Giovanni Battista il cardinale Giuseppe Siri autorizzò il prelievo di un pezzettino di osso adesso custodito nel braccio argenteo conservato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Pozzallo che la città onora come suo Patrono.
Il piccolo prete, don Sebastiano Palumbo, riuscì in un impresa difficile. Genova, "La Superba", legata a Pozzallo da rapporti commerciali, da tragedie del mare e importante riferimento per la marineria pozzallese, con questo "regalo", ha ancora più stretti interessi con la "piccola città".
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