Franco Blandino
Pozzallo ha avuto figli illustri ma, chi ha vissuto gli anni 60/70, ricorderà personaggi caratteristici che hanno segnato in qualche modo la nostra gioventù.
Nei pomeriggi afosi d'estate, le nostre mamme ppi nun farini nesciri solitamente usavano dire:"....acucchiti a' mamma ca' ora passa filinoni".
Noi ragazzini, all'idea che potesse passare qualche mostro mitologico o, chissà quale personaggio, stavamo sdraiati per terra sopra a' cuttunina assaporando la frescura re' maruna (del pavimento) e solo quando "filinoni" era passato, le mamme ci liberavano dall'incantesimo.....
Le serate invece erano una riunione di quartiere.
Mia madre era solita mettere sul davanzale della finestra anfacci o' suli i semi ro' muluni sia che si trattasse ro' muluni ri ciauru, sia che si trattasse ro' muluni ri acqua.
Una volta asciugati erano il passatempo serale del vicinato. A' simenta ppa' siritina. E mentre noi ragazzini giocavamo e' quattru cantuneri (quattro angoli di strada), potevi notare qualche genitore ca' segghia ravanti, cenare sull'uscio di casa con l'immancabile bottiglietta ri vinu ra' Mazza (Marza). Chiacchiere, pettegolezzi e curiosità ci portavano a notte fonda fino ha quando ci si alzava con l'immancabile frase "....va be' cummari io mi va cuccu", perché solitamente si ci dava della commare alla vicina di casa.
Giorni indimenticabili che resteranno nella memoria.
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