02 giugno 2020

Carmelo Assenza



  Meno Assenza, 
 fotografo Pozzallo,

Quartogenito di Antonino Assenza e di Giorgina Nanì dopo aver frequentato Pozzallo la scuola Elementare completò gli studi secondari all'Istituto Magistrale di Modica, trascorrendo nel contempo parte della sua giovinezza nelle file del Circolo "San Tarcisio", frequentato allora da giovani che guardavano alla vita con mille speranze ed animato dall'infaticabile don Ciccino Gugliotta, sacerdote di grande cultura e vera tempra di educatore. 
Appartenendo tuttavia ad una famiglia di artisti, Carmelo respirò ben presto l'atmosfera che aleggiava in casa e che ,fin da piccolo ,quasi per gioco lo aveva spinto ad interessarsi all'attività del padre: da lui apprese infatti l'abc dell'arte fotografica, facendo tesoro dei consigli che gli avrebbero permesso in futuro di affrontare un lavoro che richiedeva versatilità, pazienza e vocazione .
Suo padre fu senza dubbio il modello da seguire, assimilando giorno dopo giorno i segreti di un mestiere che avrebbe anche potuto segnare la sua vita , specialmente in un periodo di precarietà per le incertezze causate dalla guerra.
Purtroppo le continue incursioni aeree su Pozzallo (con borbardamenti e mitragliamenti a bassa quota) ed il serio danneggiamento della loro casa-studio di via , Solferino 121 , crearono agli inizi del 1943 veri problemi di sopravvivenza da costringere tutta la famiglia a trasferirsi a Roma, dove i due figli maggiori operavano già da alcuni anni.
Il padre fu subito accolto nel famoso "studio" di Elio Luxardo dove ebbe modo di mostrare tutto il suo talento: anche Carmelo - pur frequentando la Facoltà di Lettere - presto la sua Opera presso lo stesso laboratorio, gratificato peraltro dalla possibilità di approfondire meglio le nuove tecniche di un'arte che, al bianco e nero, univa gli effetti del colore. Quando però, nel 1945, la fine della guerra permise la riunificazione delle "due Italie - quella del sud e quella del nord - gli Assenza rientrarono a Pozzallo, attivandosi a restaurare casa e studio, condizione indispensabile per la ripresa dell'attività e l'acquisizione della vecchia clientela: in questo laborioso avvio, don Ninì ebbe il valido aiuto di Carmelo che gli rimase accanto, collaborando soprattutto con lui nei lavori esterni.
Come tutti i giovani della sua eta', a 25 anni s'impose il problema del servizio militare, rinviato fino ad allora per motivi di studio: ne sollecitò quindi l'dempimento al fine di poter disporre di maggiore libertà nelle sue sceltefuture.
Ai primi di giugno del 1948 raggiunse quindi il Centro Addestramento Reclute di Siena, dove rimase per il solo addestramento, continuando a restare tuttavia in Toscana - Firenze , Pisa e Grosseto - con l'incarico di "fotografo" del Battaglione: nei momenti di relax e di libera uscita, la sua macchina fotografica non rimase infatti mai inattiva, riprendendo da par suo monumenti e paesaggi di una terra dal fascino particolare, universalmente apprezzata per le sue ricchezze artistiche e le sue bellezze naturali. 
A congedo avvenuto, nel 1949 Meno Assenza rientrò a Pozzallo dove aveva gia' conosciuto Clara Crispo, una giovane arrivata con la famiglia dalla Tunisia nell'immediato dopoguerra assieme ad altri connazionali che in quello Stato avevano costruito il loro avvenire: al loro arrivo raggiunsero però un campo di accoglienza del Nord dove furono invitati a scegliere una sede fra mare o montagna. 
I Grispo, assieme ad altre famiglie, scelsero il mare ed il sole: furono allora assegnati a Pozzallo, trovando alloggio nei locali della Colonia Marina fino alla sistemazione in abitazioni di loro gradimento. 
Seguì tuttavia un rientro in Tunisia per questioni rimaste in sospeso in quello Stato: per questo motivo le loro nozze furono celebrate "per procura" il 10 luglio 1950.
Al rientro in Italia della moglie, gli sposi misero su casa, allietando in breve la loro vita con la nascita di Ninì, il primogenito, evento che portò Carmelo ad accettare l'incarico d'insegnamento presso la Scuola Elementare Giacinto Pandolfi: nello stesso periodo vide peraltro la luce anche Massimo, il secondogenito.
Per niente convinto di continuare a fare il maestro, al termine del secondo anno egli decise di dedicarsi soltanto alla professione di famiglia, della quale sentiva il richiamo: logicamente, con grande sollievo del padre che cominciava a sentire il peso degli anni. 
Per di più, in quel periodo segnò l'inizio della sua esperienza politica che lo coinvolse nei problemi della gente e della città: nei primi anni Cinquanta aveva infatti aderito al Partito Comunista Italiano, del quale , a livello locale, divenne presto uno degli uomini di punta.
Nel 1956 fece parte del Consiglio Comunale, accettando nelle politiche del 1958 la candidatura alla Camera dei Deputati (Circoscrizione della Sicilia Orientale). Pur non trascurando i quotidiani impegni di famiglia e di lavoro, Carmelo Assenza fece anche parte del gruppo di artisti ed intellettuali pozzallesi e non, che fondarono il Circolo Culturale 'a Barracca con l'intento di affrontare i problemi del momento: per quel drappello di giovani, quella fu una stagione indimenticabile che favorì soprattutto la nascita del giornale - parlato Ara', che, dal 1956 al 1958 , nelle competizioni elettorali diede "voce" ad una garbata e pungente ironia, diretta principalmente agli avversari politici del tempo.
Ma la vita, così piena di speranze, di risorse e di qualità umane e civili, non gli fu purtroppo benigna: ricoverato d'urgenza all'ospedale "Umberto I" di Roma vi morì il 28 maggio 1959, dopo un difficile intervento chirurgico, pochi mesi prima della nascita di Minù, l'ultimogenita. 
Aveva 36 anni: proprio pochi per un giovane fotemente motivato, che avrebbe ancora potuto dare il meglio di sè alla famiglia ed alla professione, alla società ed alla politica, quest'ultima considerata come un toccasana per i problemi di una città in crescita. 
Una crescita della quale, grazie alla sua arte e pur nella brevità, egli era stato testimone ritraendo, secondo le tradizioni famigliari, tutto quello che aveva potuto: processioni religiose e cortei politici, comizi e sagre popolari, manifestazioni sportive e culturali, parroci e Vescovi, ministri e deputati, personaggi locali e protagonisti della politica. E poi : Battesimi, Prime Comunioini e Cresime, mare, spiagge, barche e bagnanti, torre e scogliera, albe e tramonti. Un vero caleidoscopio che, attraverso le immagini, aveva accompagnato il progredire della città che amava e per la quale anche lui a suo modo, aveva scritto alcune pagine della sua storia: grazie ad un "obiettivo" sempre attento e curioso delle nostre memorie. Poco dopo la sua scomparsa, i compagni del P.C.I. vollero intitolargli la sezione cittadina, a ricordo di un uomo che aveva saputo offrire al popolo generosità, intelligenza, impegno e disponibilità: di un giovane che continua a vivere nel ricordo di quanti pur non condividendo le sue idee ne avevano apprezzato qualità, aperture simpatia, affabilità, ironia e carattere. La sua figura e' stata ricordata piu' volte in manifestazioni politich, artistiche e culturali mentre, in varie mostre fotografiche, cataloghi opportunamente illustrati hanno messo in risalto Irsquo; opera sua e quella della sua famiglia: nell'aprile 2000 infine, a 41 anni dalla sua scomparsa, i suoi resti sono stati traslati da Roma a Pozzallo dove, nella cappella di famiglia, riposano accanto alla moglie, al padre e ad altri familiari. Il suo ricordo continuerà nel tempo, assieme a quello di altri nostri concittadini che hanno lasciato il segno della loro presenza terrena.

 NOTE 
 IL Circolo Culturale 'Barracca animò la vita politica cittadina dal1956 al 1958. Oltre a Rodolfo Cristina, ne furono fondatori Carmelo Pluchinotta, Meno Assenza, Giovanni Castaldo, Giovanni Armenia, Salvatore Rovella, Natalino Amodeo, Franco Rosa ed altri. 
IL Circolo prese il nome di Barracca "Porcelli", prospiciente la Balata, di proprietà di Rodolfo Cristina, dove il pittore svolgeva la sua attività artistica.
Arà era il giornale parlato del Circolo. 
Le iniziali Autonomia, Rinascita, Amministrazione. Voci femminili furono quelle di Clara Crispo e della signora Mollica, maschili quelle di Giovanni Castaldo e di Salvatore Rovella.

 Luigi Rogasi, POZZALLESI DEL XX SECOLO

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                         - Silvana La Pira -

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