Primogenito di
Salvatore Palumbo e di Marietta Gambuzza,
dopo aver trascorso l’infanzia a Pozzallo, spinto da una forte vocazione religiosa, egli scelse di entrare in Seminario dove dimostrò subito grande volontà e desiderio di apprendere.
Durante le vacanze estive, assieme ad altri giovani, trascorrevano parte dei i pomeriggi sul sagrato della Chiesa Madre, facendo da vivace corona all’Arciprete don Rosario Canonico e a don Ciccino Gugliotta.
Fra l’altro mons. Matteo Gambuzza, suo zio materno, gli fu modello e guida illuminata fino ed oltre la sua Ordinazione Sacerdotale, ricevuta nella Cattedrale di Noto il 29 giugno 1950 dal Vescovo di allora mons. Angelo Calabretta.
Dopo i primi mesi trascorsi in Curia, nell’ottobre del 1950 ebbe dal Vescovo l’incarico d’insegnamento presso il Piccolo Seminario di Modica, passando poi in quello Vescovile di Noto:
ma per poco, perché dal 1952 venne assegnato alla parrocchia di sant’Antonio di Avola, dove mise tutto il suo giovanile entusiasmo nell’organizzazione dell’Azione Cattolica.
Nel 1953 fu tuttavia richiamato come docente in Seminario, dove rimase fino al 1962, anno in cui raggiunse Pozzallo per coadiuvare mons. Francesco Gugliotta (don Ciccino) alla guida della Parrocchia di San Giovanni Battista.
Il 14 luglio 1962, in seguito alla richiesta di esonero delle responsabilità parrocchiali, presentata per motivi di salute dall’anziano sacerdote, don Sebastiano ne assunse la titolarità, impegnandosi in un’attività pastorale che pervase ben presto la Comunità dalla quale era stato accolto con tanto calore umano.
La sua costante presenza nei quartieri della parrocchia, la sua vicinanza agli ammalati ed ai sofferenti, aiutarono a far crescere il suo popolo che pregava insieme a lui per i suoi figli vicini e lontani, per i suoi svignati ed i suoi emigrati.
Oltre ad essere docente di Religione nella Scuola Media "Rogasi" fu anche Direttore Diocesano dell’Apostolato della Preghiera e, dal 14 ottobre 1988, fu nominato Vicario Foraneo di Pozzallo .
Purtroppo, il 19 agosto 1986, un grave infarto portò smarrimento e sgomento in una cittadinanza che non gli aveva mai fatto mancare simpatia, incoraggiamento ed apprezzamento per la sua opera: l’immediato ricovero all’Ospedale Maggiore di Modica risolse positivamente la malattia, rientrando in Parrocchia dopo un periodo di convalescenza trascorso presso le Suore Benedettine.
Nel giugno 1990 una ricaduta della malattia, questa volta con blocco renale, lo portò all’Ospedale "Piemonte" di Messina, dove il 18 giugno egli venne operato e poi trasferito al Policlinico,
perché bisognoso di cure più appropriate.
Ma le speranze ebbero breve durata: all’alba del 4 luglio 1990 don Sebastiano Palumbo spirò serenamente, consapevole che era arrivato il momento di porre fine al suo viaggio terreno e di andare verso la Resurrezione.
Luigi Rogasi
Pozzallesi del xx secolo
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