18 ottobre 2019

" Cartiddaru o panararu "



Cartiddaru o panararu cestaio, 

facitor di ceste, panieri e simili, intrecciando verghe di olivo, castagno, vimini, ecc, e liste di canne. Cartedda (corba) era la cesta con manici da potersi trasportare da un luogo all'altro.
U cartidduni era una delle ceste più grandi, utilizzata per il trasporto dell’uva dalla vigna al palmeto.


Gli attrezzi necessari erano un coltello, un falchetto e un punteruolo, fatto con un pezzo di canna. Un'attenzione particolare richiedeva il rivestimento delle damigiane per l'olio e il vino, in quanto bisognava rispettare la forma del contenitore e assicurare una certa robustezza, dovendo sostenere un peso che superava i 50 chili.


 Intrecciare ('ntrizzari) canne e giunchi rientrava nelle abilità comuni, per cui molti contadini vi si dedicavano nei momenti di calo delle attività agricole; in qualche caso il lavoro poteva essere svolto a pagamento, dedicando qualche rancata (una parte di giornata) a fare alcuni oggetti.
 I contadini dell'area ad ovest dell'Etna, si dedicavano anche alla costruzione dei furrizzi, sgabelli rudimentali realizzati usando tronchi di ferla, ferula (Ferula communis), stante che le scarse condizioni economiche non consentivano l'acquisto di sedie in legno.




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                         - Silvana La Pira -

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