Basilica di
Sant'Antonio
Benedizione del pane
Oggi 13 Giugno è la festività di
Sant’ANTONIO DA PADOVA uno dei santi più popolari e riconosciuti in tutta Italia e,
come ogni anno, questa mattina mi sono recato, da tradizionalista e con devozione, presso la parrocchia a lui dedicata, per ricevere il tradizionale Pane di sant’Antonio. Ma da dove trae origine la tradizione del pane di Sant’Antonio?
Molte sembrano essere le leggende che si raccontano, ma pare che trae la sua origine da uno degli infiniti prodigi attribuiti a sant'Antonio, negli anni che seguirono la costruzione della sua Basilica a Padova. Jean Rigauld, nella biografia del Santo redatta nel 1293, narra di un prodigio avvenuto a Padova dopo la morte di sant'Antonio: un bambino di appena venti mesi era annegato perché la madre lo aveva lasciato incautamente accanto a un recipiente pieno d'acqua. La donna, disperata, fece voto che «avrebbe dato ai poveri tanto frumento, quanto il peso del bambino, se il Santo lo avesse risuscitato». Il Santo compì il prodigio.
Da allora nacque una tradizione chiamata «pondus pueri» (il peso del bambino):
i genitori promettevano al Santo tanto pane quanto era il peso dei figli, in cambio della sua protezione. Col tempo si consolidò l'abitudine di offrire del pane in cambio di una grazia accordata. La pratica, un po' modificata, venne istituzionalizzata alla fine dell'Ottocento, quando crebbe l'interesse per le questioni sociali e la sensibilità verso i poveri. Sorse, così, a Padova l'«Opera del pane dei poveri»: in giorni prestabiliti i padri distribuivano il pane e, in seguito, anche altri generi di prima necessità come legna e vestiario. Questa «Opera» funziona tuttora a pochi passi dalla basilica. Sono cambiati i poveri, che oggi sono soprattutto extracomunitari, barboni e pensionati.
A chi bussa alla porta, un «buono pasto» o qualche altro piccolo aiuto non lo nega nessuno.
In alcune chiese francescane o, comunque, legate particolarmente a sant'Antonio, il giorno della sua festa (13 giugno) si è soliti benedire dei semplici piccoli pani, che poi vengono distribuiti ai fedeli e consumati per devozione.
Tale devozione deriva certamente dall'iniziativa del "pane dei poveri" che nel passato era molto viva e diffusa nelle chiese. Anche oggi, nei pressi della Basilica, operano la “Caritas antoniana” e l’“Opera del Pane di Poveri”, due organizzazioni che esprimono in forme più attuali e diversificate l'aiuto materiale verso i bisognosi.
L'accentuato e complesso fenomeno della carità, che fa capo al santuario, dipende certo dalla generosità che i pellegrini o i devoti attraverso il “Messaggero di S.Antonio” mettono a disposizione dei poveri. Quanto essi compiono è la continuazione della riconoscenza verso il Santo così prodigo di consigli, aiuto e grazie. Basti ricordare il commovente episodio del miracolo di Tommasino e della sua giovane mamma che, ottenuta la guarigione del figlio per intercessione del Santo, decise di offrire al convento per un certo periodo di tempo tanto pane quanto pesava il suo bambino, perché potesse essere ridonato alle mamme povere
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