di
Francesco Blandino
Pozzallo ha una tradizione in fatto di sagre.
Dopo Camogli, la sagra del pesce, è
una delle sagre più antiche della Sicilia.
Nata da un idea del presidente della proloco, dott. Antonino Giunta collaborato da
Nata da un idea del presidente della proloco, dott. Antonino Giunta collaborato da
Santino Iozzia, dal prof. Catera e
dallo chef Azzarelli, ben presto divenne il clou dell'estate pozzallese.
Inizialmente era una festa per rendere omaggio alla nostra tradizione marinaresca, ai nostri concittadini imbarcati, al nostro "mangiare" come da tradizione dei nostri nonni e padri.
Il dott. Giunta si avvalse del rifornimento della materia prima, cioè il pesce, dalla più antica pescheria del paese, quella ro' zu Nunzio e il figlio PIPPINU detto "u' scientifico" per il suo portamento e il suo modo di fare da gentleman.
Per la distribuzione, non aveva che l'imbarazzo della scelta, un manipolo di giovani studenti e ragazzi segnalati dall'amico.
Ai fornelli chef e aiutanti che in quel periodo si trovavano a Pozzallo "sbarcati".
Le prime edizioni si svolsero in piazza rimembranze location ideale per una manifestazione del genere. Tavoli messi a forma di quadrato distribuivano il pescato fatto di frittura, insalata di polipo e insalata russa.
In un angolo una botte faceva bella mostra con il suo contenuto che accompagnava i piatti.
Solo qualche anno dopo comparve il "padellone", diventato il simbolo della sagra.
Realizzato in ferro da tondino dai fratelli Bifera artigiani molto conosciuto a Pozzallo.
Si incominciò ha "raffinare" la sagra aggiungendo il cantante e alcune novità come grossi pesci che, venivano regalati al turista che veniva da più lontano, alla comitiva
Inizialmente era una festa per rendere omaggio alla nostra tradizione marinaresca, ai nostri concittadini imbarcati, al nostro "mangiare" come da tradizione dei nostri nonni e padri.
Il dott. Giunta si avvalse del rifornimento della materia prima, cioè il pesce, dalla più antica pescheria del paese, quella ro' zu Nunzio e il figlio PIPPINU detto "u' scientifico" per il suo portamento e il suo modo di fare da gentleman.
Per la distribuzione, non aveva che l'imbarazzo della scelta, un manipolo di giovani studenti e ragazzi segnalati dall'amico.
Ai fornelli chef e aiutanti che in quel periodo si trovavano a Pozzallo "sbarcati".
Le prime edizioni si svolsero in piazza rimembranze location ideale per una manifestazione del genere. Tavoli messi a forma di quadrato distribuivano il pescato fatto di frittura, insalata di polipo e insalata russa.
In un angolo una botte faceva bella mostra con il suo contenuto che accompagnava i piatti.
Solo qualche anno dopo comparve il "padellone", diventato il simbolo della sagra.
Realizzato in ferro da tondino dai fratelli Bifera artigiani molto conosciuto a Pozzallo.
Si incominciò ha "raffinare" la sagra aggiungendo il cantante e alcune novità come grossi pesci che, venivano regalati al turista che veniva da più lontano, alla comitiva
più numerosa.
Cambiò anche il menù e fece la sua apparizione il classico "risotto alla pescatora" e, per un edizione si volle provare "a' beccaficu" che, non ottenne un grosso successo rimandando e consolidando i due piatti per eccellenza:
Cambiò anche il menù e fece la sua apparizione il classico "risotto alla pescatora" e, per un edizione si volle provare "a' beccaficu" che, non ottenne un grosso successo rimandando e consolidando i due piatti per eccellenza:
"il risotto" e il "fritto"
Ci furono edizioni che si svolsero a Raganzino perché il cuore pulsante del paese, piazza rimembranze, congestionava traffico e persone bloccando di fatto le attività per una settimana.
Come non ricordare l'enorme bocca dello squalo, ripetuta nell'edizione 2019, le bancarelle, gli artisti di strada, sfilata di gruppi folkoristici.
La sagra rimane la festa per eccellenza dell'estate legata a ricordi di persone,
Ci furono edizioni che si svolsero a Raganzino perché il cuore pulsante del paese, piazza rimembranze, congestionava traffico e persone bloccando di fatto le attività per una settimana.
Come non ricordare l'enorme bocca dello squalo, ripetuta nell'edizione 2019, le bancarelle, gli artisti di strada, sfilata di gruppi folkoristici.
La sagra rimane la festa per eccellenza dell'estate legata a ricordi di persone,
di eventi, di episodi.