19 marzo 2021

Lo credevano morto, ma riuscì a tornare a Marettimo: a 96 anni zio Peppe è una "star"



Sull'Isola di Marettimo vive un uomo, Giuseppe Bevilacqua, 96 anni, per tutti "zio Peppe", che per la sua storia è diventato il protagonista dell'omonimo documentario realizzato da Wijs Media, gruppo di video makers provenienti dall'Olanda. 

 A incuriosire questi professionisti - ma in realtà chiunque giunga sulla piccola isola delle Egadi e scambi con lui, che è il più anziano lì, due parole - è il patrimonio storico che zio Peppe porta con sè e che si trova a condividere con chiunque voglia ascoltarlo. 

 Ex prigioniero di guerra, deportato nel '43 in Grecia affrontò diverse vicissitudini che lo condussero nei campi di concentramento di Mauthausen, in Russia e poi a Roma nei campi degli americani, mangiando bucce di patate e invocando sempre la protezione di San Giuseppe. 

 Le sue preghiere, in un giorno come tanti altri, dopo anni di sofferenze furono ascoltate e facendosi riconoscere da un altro siciliano che scendeva da un carro armato riuscì a rientrare prima a Palermo, passando per Trapani, e poi a ritornare, finalmente dopo cinque anni, nella sua Marettimo. 

Qui lo accolse la madre incredula nel rivederlo dopo un così lungo periodo di silenzio - mentre il padre era morto tenendo stretta una sua fotografia tra le mani - e piano piano, sconfiggendo anche la malaria, zio Peppe riuscì a ritornare ad una vita normale fatta di pesca e, soprattutto, di una ritrovata serenità. 

 Le riprese realizzate nell'aprile del 2019 da questo gruppo di video makers olandesi oggi sono diventate un documenatario - presentato qualche giorno fa a Marettimo - che ferma nel tempo, e nelle storia, una vita che potrebbe essere quella di chiunque ma che è speciale perchè rappresenta il trionfo sulla malvagità che negli anni della Seconda Guerra Mondiale fece registrare migliaia e migliaia di vittime. 

 Tutti più o meno abbiamo sentito un nonno o un lontano parente raccontare frammenti di quel periodo storico che ha segnato la storia dell'umanità ed è proprio per non dimenticare che uomini come zio Peppe, che con la sua voce tremula e sempre emozionata aggiunge un ulteriore valore al ricordo, 
vanno resi protagonisti di opere che tra decenni potranno ancora mantenere viva la memoria delle generazioni future.

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                         - Silvana La Pira -

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