come sinonimo di contadino.
Campi di grano, coltivazioni di olive e mandorle, vigneti costituiscono la bella campagna dove si trovano tracce storico-archeologiche (non ancora ben valorizzate) delle epoche romana, bizantina, normanna e dove è interessante scoprire le robbe rurali, ovvero le abitazioni dei grossi proprietari terrieri di un tempo che costituivano “feudi pulsanti di vita e di storia”.
Dalle robbe ai villaggi
La particolarità di Milena è costituita proprio dalle robbe: a inizio Novecento queste sono state riunite in 13 villaggi che, insieme al centro urbano, formano ancora oggi l’abitato del paese.
Le robbe prendono la loro denominazione dalle famiglie che le avevano costruite, ai villaggi invece, al momento della loro costituzione, sono stati dati i nomi di fatti e personaggi della storia italiana, come Vittorio Veneto, Cavour, Piave, Crispi, Roma, Mazzini, Garibaldi, Balilla.
L’mbriulata di Milena
Proprio dal carattere contadino di Milena, deriva uno dei suoi prodotti tipici.
Si chiama ‘mbriulata e ce l’ha fatta scoprire una nostra lettrice del posto. Si tratta di un prodotto da forno che anticamente le massaie preparavano per i familiari che trascorrevano la giornata nei campi a lavorare la terra: una pasta sfoglia farcita con olive, patate, formaggio e tritato di maiale o frittuli (ciccioli di maiale).
Gli abitanti di Milena sono molto legati a questa tradizione gastronomica, tanto che, ogni anno, il secondo venerdì di agosto, si celebra la Sagra della ‘mbriulata, per gustare questa specialità in compagnia con un buon bicchiere di vino.
L’mbriulata di Milena
Proprio dal carattere contadino di Milena, deriva uno dei suoi prodotti tipici.
Si chiama ‘mbriulata e ce l’ha fatta scoprire una nostra lettrice del posto. Si tratta di un prodotto da forno che anticamente le massaie preparavano per i familiari che trascorrevano la giornata nei campi a lavorare la terra: una pasta sfoglia farcita con olive, patate, formaggio e tritato di maiale o frittuli (ciccioli di maiale).
Gli abitanti di Milena sono molto legati a questa tradizione gastronomica, tanto che, ogni anno, il secondo venerdì di agosto, si celebra la Sagra della ‘mbriulata, per gustare questa specialità in compagnia con un buon bicchiere di vino.
Mbriulata:
la ricetta
Ingredienti:
Per la pasta:
200 g di farina di semola,
150 g di farina “00”,
3 cucchiai di olio d’oliva,
50 gr di strutto,
20 g di lievito di birra,
latte,
sale,
un albume.
Per il ripieno:
3 patate piccole,
300 g di carne di maiale tritata o di “frittuli” (ciccioli di maiale),
1 piccola cipolla,
6 olive nere snocciolate,
4 cucchiai di pecorino grattugiato,
olio d’oliva,
sale e pepe.
Preparazione
Con le farine, l’olio d’oliva, il lievito di birra sciolto in un pò di latte tiepido e con una presa di sale, preparare un impasto piuttosto sodo e ben lavorato – se necessario, durante la lavorazione aggiungere un pò di acqua tiepida – quindi porre la pasta a lievitare per mezz’ora.
Nel frattempo, pelare le patate, tagliarle a tronchetti e farle rosolare in una padella, con un pò di olio e sale.
Mescolare la carne con un pò di sale e pepe.
Ricavare dalla pasta una sfoglia dello spessore di qualche millimetro, cospargere un po’ di strutto sulla sfoglia e distribuirvi sopra le patate, la carne, le olive a pezzetti e la cipolla tagliata finemente.
Cospargere con il pecorino e irrorare con un foglio di olio d’oliva, arrotolare la pasta sul ripieno e girarla, in modo da ottenere una spirale, quindi spennellare la superficie con l’albume sbattuto.
Cuocere la “mbriulata” in forno caldo per una quarantina di minuti.
Farla riposare per dieci minuti, prima di servirla.
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