Nun po' dari vastunati allu patruni,
e li duna allu sceccu.
Non può dare bastonate al padrone,
e li dà all’asino.
Il senso del proverbio sembra non necessitare di ulteriori spiegazioni.
Cu nasci tunnu nun pò moriri quatratu.
Chi nasce rotondo non può morire quadrato,
proverbio fatalista che indica come chi ha una certa forma mentale difficilmente cambierà carattere o modo di pensare.
Commento caratteriale su una persona che in genere persevera riguardo agli stessi errori.
Miegliu suli ca malaccumpagnati.
È una semplice traduzione del corrispondente detto italiano:
meglio soli che male accompagnati.
Sulità santità. Solitudine (è) santità.
Detto che commenta un legittimo desiderio di stare soli con sé stessi e con i propri pensieri.
Nuttata e figlia fimmina.
Nottata e figlia femmina.
Nella società patriarcale la nascita di una neonata era vista come una calamità,
in quanto c’era la dote, spesa cospicua per una famiglia di allora.
In questo senso, il detto nottata e figlia femmina vale:
un grande sacrificio tutto sommato inutile, o,
per disturbare Shakespeare, tanto rumore per nulla.
Miegliu lu sceccu priatu ca lu sceccu a priari.
Meglio l’asino vanitoso che l’asino da supplicare.
Invito a stare alla larga dallo stupido che arroga un potere,
a cui può essere preferito in certi casi l’asino vantone e narciso.
Santa Nicola Santa Nicola, iu ti dugnu la vecchia e tu mi dù la nova.
San Nicola, San Nicola, io ti do la vecchia e tu mi dai la nuova.
Questa filastrocca veniva recitata alla caduta del primo dente,
quando il bambino era invitato a lanciarlo dal tetto di casa,
con la richiesta al santo del nuovo dente.
A San Martinu s’ammazza lu puercu e si vivi lu vinu. A San Martino si ammazza il
maiale e si beve il vino.
Il giorno di San Martino, 13 Novembre,
nelle famiglie contadine era tradizione macellare il maiale e aprire la botte con il vino novello.
Cu cerca trova.
Chi cerca trova.
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Lu curnutu a lu sò paisi e lu sceccu a tutti banni.
Il cornuto sta bene al suo paese e l’asino (cioè lo stolto, n.d.r) dappertutto.
Mentre la vittima dell’adulterio può star bene al suo paese, dove la familiarità dei compaesani può proteggerlo da eventuali critiche,
lo stolto invece sta bene in ogni luogo, forse perché incapace d’intendere la sua stoltezza!
Quanta beddra robba aviemmu n’Francia, e ‘cca muriemmu di fami.
Quante belle cose abbiamo in Francia, e qua moriamo di fame.
Proverbio nato forse nell’ambiente degli emigranti nella nazione sorella,
che ritornando nel paese natio
rimpiangevano il perduto bene.
Si riferisce al possesso di beni
difficilmente utilizzabili,
analogo del proverbio uecchi chjini e
manu vacanti
(occhi pieni e mani vuote).