La mostata siciliana è un dolce a base d'uva che dà il benvenuto all'autunno. Alcuni la chiamano mostarda, soprattutto gli anziani, abituati a parlare in lingua siciliana. IL termine corretto pero' e' mostata.
La sostanza non cambia, si tratta di un dolce siciliano meraviglioso, capace di scaldare il cuore di ricordi, e profumare la casa per giorni.
Una volta era sana abitudine in quasi tutte le famiglie preparare la mostarda siciliana in tempo di vendemmia.
Era sempre una festa: le vigne tinte di verde, l'uva matura con i suoi tanti caratteristici colori (viola,bianca,nera) e il suo buon profumo
La famiglia riunita per raccogliere delicatamente i grappoli, i bambini ansiosi di aiutare a pestarla con i piedi, rigorosamente scalzi, per ricavarne il succo. Oggi non è più esattamente così, l'uso delle macchine risparmia un po' di fatica alle persone e fa perdere purtroppo anche l'aspetto più coinvolgente della vendemmia.
Tuttavia molti,per amore della tradizione, tra settembre e ottobre procurano un po' di uva o comprano direttamente il mosto per avere il piacere di preparare una buona mostata di uva siciliana in casa.
Anch'io sono legata a questo piatto che a casa ha sempre segnato la fine dell'estate e l'inizio di nuovi sapori da gustare.
Da piccola quardavo incantata mia madre seguendo scrupolosamente ogni passaggio e aspettavo con ansia di mangiare la mostata ancora calda e fumante.
Questa ricetta e' proprio il frutto dei consigli e degli insegnamenti di mamma e prevede due fasi, la prima per la preparazione del mosto e la seconda per la cottura e l'impiattamento della mostata vera e propria.
Ingredienti:
1 lt di mosto di uva (bianca o nera)
1 cucchiaio di cenere ben pulita
100 gr di farina bianca buccia di mandarino noci, nocciole o mandorle a piacere cannella in polvere
Preparazione:
Iniziate dal mosto che deve essere cotto subito dopo la spremitura dell'uva, prima che inizi la fermentazione.
Se avete uva del vostro giardino (o potete comprearla) vi basta quindi lavarla e ricavarne il succo.
In alternativa potete acquistare direttamente il mosto.
Misurate il mosto per poter stabilire le dosi degli altri ingredienti.
Per ogni litro di succo occorre un cucchiaio colmo di cenere pulita e setacciata (potete voi stessi bruciare un po'di legna, preferibilmente di vite,per ottenerla);questa serve per eliminare l'acidita' e rendere il mosto dolce,e' dunque fondamentale.
Cuocete in una pentola capiente succo e cenere portando ad ebollizione e lasciando continuare a fuoco lento per circa un'ora (sara' normale la formazione di un po' di schiuma).
Dopo di che il mosto ha bisogno di riposare fino al giorno successivo. Trascorse le ore di riposo, prima di utilizzare il mosto dovrete filtrarlo aiutandovi con un telo o un colino a maglia stretta,anche più di una volta se necessario,per eliminare ogni residuo di cenere.
Potete conservarlo, se non vi serve tutto subito,travasandolo in una bottiglia, facendo bollire per completare la sterilizzazione, e congelandolo per usarlo nei mesi successivi.
Oppure procedere con la preparazione della mostata.
Passiamo alla seconda fase: pesate nuovamente il mosto gia' filtrato e per ogni litro aggiungete 100 gr di farina.
La farina andra' setacciata in una pentola dove verserete il mosto a poco a poco mescolando bene per evitare la formazione di grumi.
Per dare profumo grattuggiate la buccia di uno o due mandarini e per una nota croccante e un gusto più particolare aggiungete noci sgusciate, secche (meglio se dell'anno precedente) o tostate in forno e sminuzzate grossolanamente.
E' il momento di mettere sul fuoco.
Per eliminare eventuali tracce di grumi potete inizialmente mescolare con la mano, non appena la temperatura del liquido sale proseguite con un mestolo lungo in legno e girate continuamente per portare ad ebollizione e cuocere almeno mezz'ora.
Spegnete quando il liquido avra' raggiunto la densita' che preferite, cremosa e simile ad un budino.
Versate in piatti, formine o ciotole precedentemente bagnate, come preferite.
L'ultimo tocco profumato lo regala una spolverata di cannella.
Se non mettete le noci all'interno potete decorare con frutta secca a piacere, noccioline o mandorle tostate, ad esempio.
Gustate la mostata siciliana calda , o fredda.
Si puo' conservare per 2 o 3 giorni in frigorifero. Addirittura, dove il clima aiuta ed e' caldo e secco, potete capovolgere le formine e mettere la mostarda al sole per diversi giorni in modo da essiccarla e consumarla, come vuole la tradizione siciliana, nel periodo natalizio.
Per essiccarla nel modo giusto abbiate cura di esporla al sole di giorno e di coprirla e portarla dentro durante la notte in modo che non ammuffisca, quando e' ormai secca pulitela infine con uno straccio umido e conservate in dei sacchetti.
(Il famoso Panicuttì)