Operazione HUSKY
di
Anna Giorgio Pumillo
La mattina del 10 luglio 1943 una grande flotta era arrivata
sulle nostre coste,
da Pozzallo alla Marza decine
di navi e mezzi da trasporto erano intenti a sbarcare
armi e soldati. La più imponente operazione per la liberazione dell’Europa finora effettuata dalle forze Alleate contro quelle dell’Asse, chiamata HUSKY.
Programmata in segreto, le basi di partenza delle squadriglie navali furono Egitto, la Tunisia e Malta,vi presero parte soldati Americani, Inglesi, Australiani e Canadesi .
Con al comando il generale Eisenhower (futuro presidente americano) lo sbarco fu attuato nella Sicilia meridionale, da Licata a Siracusa.Dopo notevoli discussioni e contrasti fra gli alleati.
Parteciparono alle operazioni circa 160.000 soldati 400 aerei da combattimento e da trasporto, 285 navi da guerra, 2 portaerei e 2775 unità da trasporto per le truppe.
Era tutto imponente come mai si era visto fino ad allora, furono impiegati per la prima volta i DKW, camion anfibi a sei ruote, e LST mezzi da sbarco per carri armati che scaricavano direttamente a terra il carico e i soldati, le spiagge in pochi minuti quella mattina pullulavano di mezzi e di uomini.
La flotta si era riunita al largo di Malta la sera del 9 luglio, le navi erano al comando dell’ammiraglio Cunningham .
Quella sera il canale di Sicilia era attraversata da una grande perturbazione, vento e mare con altezza delle onde di tre metri consigliavano di rimandare lo sbarco, ma il comando conscio del rischio che la flotta fosse scoperta dai tedeschi,ordinò lo stesso l’inizio delle operazioni. Gli italiani quella sera a causa del tempo avevano allentato i servizi di sorveglianza sulla costa, erano convinti che mai con quel tempo il nemico potesse sbarcare. Quando i primi alianti lanciati dagli inglesi e dagli americani arrivarono sul territorio trovarono un sistema di avvistamento inefficiente. Le telefonate intercorse fra i vari comandanti segnalavano migliaia di paracadutisti in ogni parte delle province di Ragusa e Siracusa. Era stato il vento che con la sua forza aveva spinto gli alianti fuori dalle zone previste per gli atterraggi ingannandoli. Tutto questo scombussolò i piani di difesa,
seppur numerosi le postazioni e i soldati erano male armati .
Ordini contrastanti e inutili permisero ai paracadutisti di attestarsi nei vari centri da Gela a Biscari a Comiso ad Avola testa di ponte per lo sbarco della mattina seguente.
Pozzallo quella notte era pressocché deserta, giorni e giorni di bombardamenti continui avevano sfinito e convinto la gente ad abbandonarla. Era il periodo dello SFOLLAMENTO, la popolazione si era sparsa nelle campagne del modicano e dell’ispicese, altri si erano spostati a Modica, città risparmiata dai bombardamenti.
Erano stati mesi duri per tutti, imperversavano fame e miseria, non vi erano giovani, la farina si trovava solo al mercato nero a prezzi elevati, non c’era corrente elettrica nè petrolio per i lumi, si cucinava con le frasche perché mancava il carbone.
Chi poteva fuggì in campagna con i carretti, ospiti in masserie o alla marza nei palmenti o nei pagliai, si mangiava quando si poteva tutto il commestibile,
carrubbe comprese infornate o crude.
In paese rimasero solo le truppe che lo presidiavano e poche famiglie di poveri cristi abbandonati. I bastimenti erano stati militarizzati o affondati,
le barche da pesca e le paranze si travavano alla marza al riparo.
I primi colpi di cannone provenienti dalle navi danneggiarono le postazioni della costa, le truppe italiane constatato la soverchiante forza nemica dopo vari scontri si dileguò all’interno. I militari della 7 armata del generale americano Patton sbarcarono sulle spiagge di Santa Maria e della marina marza raggiungendo Pozzallo ed Ispica quello stesso giorno.
Si combattè a Gela furiosamente per giorni, ma anche a Biscari e nella piana di Catania, gli italiani e i tedeschi dimostrarono coraggio e abnegazione ma non bastò. In 39 giorni tutta la Sicilia fu liberata,
Messina dopo intensi combattimenti si arrese.
I soldati alleati ovunque furono accolti dalla popolazione come liberatori, con entusiasmo . Vennero distribuiti generi di prima necessità e medicinali. Allo sbarco avevano partecipato eroicamente soldati di origine siciliana che fecero da interpreti. Ai soldati che consentirono la liberazione della nostra terra
dall’oppressione totalitaria andarono i segni della riconoscenza eterna.